Nella città di City Island, un piccolo villaggio di pescatori, si usa suddividere l’umana stirpe del luogo tra MANGIA COZZE e CAVA VONGOLE, ovvero tra chi viene da fuori e chi quel posto lo vive da sempre.
Vince Rizzo, secondino della cittadina, si definisce un tipico esempio di chi è rimasto: nato e cresciuto a City Island non se ne è più allontanato, lasciando fuori dal portone di casa non solo le mille possibilità della vita “altrove” ma anche i sogni di gloria (Vince è infatti segretamente appassionato di recitazione).
City Island, questo il nome della pellicola, è l’elogio del non detto, della bugia facile (a volte persino inutile), della menzogna sempre e comunque.
E Raymond De Felitta dirige un cast di perfetti imbroglioni: il pater familia Vince (alias Andy Garcia, bravissimo) che alterna il lavoro in carcere con un corso serale di recitazione frequentato all’insaputa della moglie Joyce (Julianna Margulies) - lei sa che il marito gioca a poker. Ovviamente, però, Joyce cova il sospetto del tradimento.
E, per la proprietà transitiva, anche la prole dei Rizzo non si smentisce: Vince Jr., ragazzo ribelle e solitario, tiene in gran segreto un’insana passione per le donne over 100 kg. mentre la primogenita Vivian si mantiene gli studi lavorando come spogliarellista. Neanche a dirlo: è un segreto.
Ma, si sa, i segreti di famiglia sono destinati a saltar fuori se godono di equilibrio precario e, nel caso dei Rizzo, sarà un “nuovo inquilino” a sconvolgere la bugiarda quiete familiare: Tony Nardella, figlio mai riconosciuto da Vince. Quest’ultimo, vedendolo in carcere e dopo aver fatto tutte le verifiche del caso, capisce che Tony è il frutto di un vecchio amore e, per sopperire alle mancanze di padre fuggitivo, lo riporta in libertà sotto la sua tutela - cela però di essere suo padre. Anche questo segreto, il più grande e doloroso, avrà breve vita.
City Island è un film godibile, divertente e profondamente vero: ci sono le frustrazioni di una famiglia in bilico tra quel che si è e quel che si sarebbe voluto essere, c’è l’amore castrato dalla routine, c’è soprattutto la “voglia di possibilità”, quella di rimanere fini a se stessi e quella di cambiare il proprio destino, provandoci piuttosto che nascondendolo.
Film:
Megavideo Megavideo 2
Nessun commento:
Posta un commento